Le detrazioni fiscali per gli interventi di risparmio energetico sono state prorogate anche al 2017. Per cui chi ha in programma di rendere più confortevole ed efficiente la propria abitazione o luogo di lavoro ha un anno di tempo per programmare e realizzare l’intervento.
Più favorevole la situazione per i condomini perché, in questo caso, le detrazioni fiscali sono state prolungate fino al 2021, ossia quattro anni in più per programmare interventi più consistenti.
Per quali interventi usare le detrazioni fiscali per il risparmio energetico
Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico si possono usare per “finanziare”:
- la posa di un cappotto esterno o interno
- l’isolamento termico del tetto o del sottotetto
- la sostituzione delle porte e delle finestre esterne
- la sostituzione dei vetri nelle porte e finestre esterne
- la posa di sistemi di schermature solari come tende, persiane, tapparelle
- la sostituzione della caldaia
- la posa di pannelli solari temici
- l’installazione di generatori di calore che utilizzano come combustibile legna, pellets, cippato e biomasse in generale.
Sono tutti interventi su fabbricati esistenti che permettono di rinnovare alcuni componenti già esistenti dell’edificio, come i serramenti ed i generatori di calore, oppure di dotarsi di componenti nuovi come il cappotto termico o certe tipologie di impianti.
Alcuni di questi interventi, come la posa di isolanti termici o di nuovi serramenti, riducono il fabbisogno di energia dell’edificio. Altri, invece, migliorano l’efficienza degli impianti o cambiano semplicemente la tipologia di combustibile utilizzata per produrre il calore. La distinzione è utile perché la maggiore riduzione dei costi di gestione e il maggior aumento di comfort, si ottengono diminuendo il fabbisogno di energia.
Si tratta, inoltre, di interventi che riducono i consumi per il riscaldamento. Fa eccezione la possibilità di detrarre la posa di sistemi oscuranti, come tende da sole, persiane e simili che, se utilizzati correttamente, permettono di limitare il surriscaldamento estivo degli ambienti e quindi il ricorso al condizionatore.
Ognuno di questi interventi, per accedere alle agevolazioni fiscali, deve soddisfare precisi requisiti prestazionali, deve avere caratteristiche specifiche e rientrare entro certi limiti di spesa.
Quanto fanno risparmiare
L’agevolazione fiscale prevista per gli interventi di risparmio energetico, consiste nel detrarre dall’ IRPEF (per le persone fisiche) o dall’IRES (per le società) il 65% delle spese sostenute, ripartendole in dieci rate annuali uguali.
Pertanto, ad esempio, per ogni 100 euro di spesa, 65 saranno recuperati negli anni seguenti in forma di imposte non pagate, detraendo ogni anno la decima parte del totale, ossia 6,5 euro.
In questo modo, al termine della detrazione il costo dell’intervento sarà solo di 35 euro ogni 100 euro effettivamente spesi.
Il meccanismo, non semplice, permette però l’accesso alle detrazioni anche a redditi imponibili non elevati. È comunque necessario avere un reddito imponibile non inferiore alle soglie minime di tassazione e, meglio ancora, superiore alla rata della detrazione.
Nelle spese detraibili rientrano, oltre al costo dei lavori edili, del materiale e delle opere accessorie, come le assistenze murarie e lo smontaggio, anche le spese sostenute per la progettazione dell’intervento e per richiedere la detrazione.
Ogni intervento ha un suo limite di detrazione per cui, ad esempio, per la posa di un cappotto non si potrà detrarre più di 60.000 euro, per la sostituzione della caldaia non più di 30.000 ecc.
Questo limite si riferisce ad ogni singola unità immobiliare, abitazione, ufficio, appartamento o villa e può essere suddiviso tra tutti i soggetti che hanno partecipato alla spesa e che possiedono, a qualsiasi titolo l’immobile. La detrazione, infatti, può essere richiesta dai proprietari, ma anche dagli inquilini, da chi ha l’immobile in comodato, dai familiari conviventi con il possessore o il detentore, da persone fisiche, da società di persone o di capitali e anche dalle associazioni tra professionisti.
Cosa fare per accedere alle detrazioni senza problemi
Le agevolazioni per il risparmio energetico riguardano solo lavori eseguiti su edifici esistenti. Non posso essere richieste per la costruzione di nuovi edifici, ma solo per sostenere le spese di riqualificazioni energetiche. È possibile, però, fare rientrare nelle agevolazioni anche la ricostruzione, a parità di volume, degli edifici esistenti.
Per accedere alle detrazioni fiscali ci sono alcuni adempimenti amministrativi da compiere, ma l’aspetto più importante è che l’intervento deve soddisfare certi requisiti prestazionali.
Inoltre è utile tener presente che ogni opera, oltre a migliorare le prestazioni dell’immobile, porta con se molteplici conseguenze che è fondamentale prevedere e controllare.
Gli interventi sull’involucro dell’edificio, ad esempio, cambiano il comportamento termico e igrometrico dell’immobile. Altri lavori come il rinnovo degli impianti, possono modificarne le modalità di gestione e potrebbero non rispondere alle attese del cliente in termini di prestazioni o costi di gestione.
Per questi motivi è opportuno progettare l’intervento con un tecnico specializzato, il cui contributo dovrebbe essere finalizzato a:
dimensionare la spesa in base al budget disponibile e alla detrazione possibile
raggiungere o superare gli standard prestazionali richiesti
evitare conseguenze negative come la formazione di muffe e di condense, errori di posa in opera, prestazioni non all’altezza delle aspettative, sforamento dei costi e dei tempi, errori nella raccolta e compilazione della documentazione per le detrazioni
migliorare le condizioni di comfort, in particolare le condizioni termiche ed igrometriche interne
dimensionare correttamente le prestazioni dell’intervento in modo da ottimizzare i consumi complessivi dell’immobile, nel corso di tutto l’anno.
Nel dettaglio è utile avere un progetto dell’intervento che comprenda la verifica delle prestazioni attese e dei requisiti richiesti. Sopratutto per gli interventi sull’involucro, come l’isolamento delle pareti o la sostituzione dei serramenti, è bene chiedere di documentare e verificare i ponti termici e la possibilità di formazione di muffe e condensa sulle superfici murarie.
Un progetto ben fatto dovrebbe contenere anche una stima dei risparmi attesi ed una previsione delle condizioni termiche interne in diversi periodi dell’anno, elaborati con simulazioni dinamiche.
Vantaggi per i condomini
Gli edifici condominiali hanno qualche vantaggio in più. Possono, infatti, detrarre gli interventi già elencati, purché realizzati nelle parti comuni dell’edificio o che interessano tutte le unità immobiliari.
La detrazione prevista è del 65% come per tutti i contribuenti, ma è prorogata fino al 2021 anziché al 2017.
Inoltre se l’intervento interessa almeno il 25% della superficie disperdente dell’edificio, la detrazione sale al 70%. Quindi, ad esempio, la realizzazione di un cappotto esterno, oppure la coibentazione dell’ultimo solaio o della copertura saranno detratte dal condominio per il 70%, risparmiando 70 euro ogni 100 di spesa.
Se poi gli interventi su parti comuni raggiungono certi standard prestazionali la detrazione aumenta ancora fino al 75%.
Per questo tipo di interventi il limite di spesa massimo detraibile è fissato in 40.000 € per unità immobiliare. Inoltre esiste la possibilità di optare per la cessione della detrazione ai fornitori che hanno effettuato i lavori o ad altri soggetti privati. Era una modalità già prevista anche negli anni passati, ma limitatamente ai condomini incapienti. Ora, e fino al 2021, la formula è riproposta con una definizione più generica che può far pensare ad una sua estensione. Bisognerà, però, aspettare la fine di Febbraio del 2017 per conoscere le modalità operative di questa disposizione.
La guida con le procedure da seguire per accedere alle detrazioni fiscali si trova sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Un’elenco degli interventi per il risparmio energetico che possono accedere alle detrazioni si trova sul sito di ENEA.