Come detto nel post precedente, il Conto Energia Termico è un sistema di incentivazione economica degli interventi di ristrutturazione edilizia finalizzati alla riduzione del fabbisogno energetico e della produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Il conto energia termico si rivolge alle pubbliche amministrazioni ed ai privati, sia pure con modalità differenti. Anche l’ accesso all’incentivo avviene con regole diverse per le amministrazioni pubbliche e per i soggetti privati, così come i requisiti che gli interventi devono soddisfare e le modalità di calcolo dell’incentivo variano a seconda del tipo di intervento, della fonte energetica e di altre caratteristiche.
Condizioni per accedere all’incentivo
Per ottenere l’incentivo economico previsto dal Conto Energia Termico, sia che si tratti di lavori di riqualificazione energetica di un’immobile, sia di installazione di impianti, non basta eseguire le opere che rientrino in una o l’altra categoria, ma gli interventi devono garantire certe prestazioni.
Per gli interventi di riqualificazione energetica che riguardano l’involucro edilizio, viene chiesto di rispettare dei valori limite di trasmittanza, diversi per le diverse zone climatiche, come già avviene per le detrazioni del 55%.
Un requisito simile è richiesto per le schermature solari. L’intervento deve essere abbinato ad almeno un’altro degli interventi sull’involucro edilizio e deve garantire una certa prestazione di ombreggiamento: schermatura solare di classe 3 o superiore.
Per la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione bisogna soddisfare un valore minimo di rendimento termico.
Per gli interventi di installazione di impianti innovativi in sostituzione di impianti esistenti , in generale, il requisito richiesto consiste nel rispettare un rendimento minimo che varia per le diverse tipologie di impianto, della fonte energetica, delle condizioni climatiche e delle condizioni di esercizio.
Oltre a questi requisiti, alcuni interventi devono soddisfare anche altre prestazioni aggiuntive.
Come si calcola l’incentivo
Le modalità di calcolo dell’incentivo variano per i diversi interventi.
In generale per gli interventi sull’involucro edilizio e per l’installazione di caldaie a condensazione l’incentivo è simile alle detrazioni del 55%. Nel senso che è calcolato come percentuale della spesa sostenuta, indipendentemente dalla maggiore o minore efficienza ed efficacia dell’intervento previsto.
Per gli interventi di sostituzione degli impianti esistenti con impianti dotati di pompe di calore, caldaie e stufe a biomassa e l’installazione di impianti solari termici, l’incentivo è invece proporzionato all’energia prodotta. Questa però non è misurata (come ad esempio nel fotovoltaico), ma è stimata in base ad una serie di parametri che, in generale, premiano gli impianti di potenza minore e con generatori più efficienti.
Come accedere
Come per il fotovoltaico il soggetto che eroga il contributo è il GSE. La procedura per accedere all’incentivo è abbastanza definita e ci sono alcune differenze a seconda del soggetto richiedente e del tipo di intervento eseguito.
In generale bisogna fare una richiesta al GSE entro 60 giorni dalla data di effettuazione dell’intervento o di fine lavori. Se si è ammessi all’incentivo si stipulerà un contratto con lo stesso GSE.
Da ricordare che il Conto Energia Termico non è illimitato. È previsto, per ogni anno, un impegno di spesa di 200 milioni di euro per le pubbliche amministrazioni e di 700 milioni di euro per i privati. Quindi il meccanismo previsto premierà chi è più rapido a richiedere gli incentivi.
L’incentivo pagato sarà poi erogato in rate annuali costanti (uguali per ogni anno). La durata dell’incentivo è di 2 o 5 anni secondo il tipo di intervento.
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